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La proposta di contratto di quartiere di via Quarenghi preparata dal dott. Trotta presidente della 1^ circoscrizione è spunto per le riflessioni che riguardano il nostro quartiere.

Inviateci le vostre osservazioni e commenti, le pubblicheremo.

Leggi il documento

27 Maggio 2010
Buonasera a tutti.
  
Caro Alessandro,
prendo spunto da quanto letto in relazione alla situazione di Via Quarenghi e pur approvando quanto scrivi, non posso che appoggiare totalmente quanto ti dicono Vassalli, Gualandris e gli altri sulla situazione di Malpensata, che a dispetto di quanto emerso dalla riunione nell'ufficio del Sindaco, presenti anche Ceci, Invernizzi, Bandera, tu stesso, Fracassi e lo scrivente, parrebbe essere scivolata da PRIORITA' della attuale amministrazione a valvola di sfogo per altri più importanti quartieri.
Spero di sbagliarmi...
  
Non ultimo comunque, oggi giovedì 27 maggio, in pieno giorno, si è consumato l'ennesimo atto malavitoso nel ns. quartiere:
in Via De Grassi n. 11 due ladri saliti fraudolentemente al 3° piano hanno tentato di svaligiare un appartamento, ma sorpresi dal proprietario non hanno potuto portare a termine il loro lavoro. Uno è stato infine arrestato dal, stavolta, pronto intervento della Polizia. 
  
Non siamo forse NOI, in piena emergenza?
  
Mio figlio di 11 anni torna da scuola alle 13 e a volte non c' è nessuno a casa, per cui è dotato delle chiavi. Lui come altri.
Cosa dobbiamo aspettare, di vedere seguiti i nostri figli da loschi individui con tutte le conseguenze possibili ed immaginabili?
Bisogna che qualcuno finalmente si alzi la mattina e si dia da fare, perchè la gente è stanca, sfiduciata e non vuole più sentire parlare il politichese pre-elettorale.
Se ricordo bene, uno dei punti cardine programmatici di questa amministrazione  era proprio la SICUREZZA, mi domando ora di che cosa....
  
Cordiali saluti
  
Carlo Carpita

 

23 Maggio 2010

Dottor Trotta buongiorno.

 

Sostengo anche io con tutta la forza che può stare in una email il documento che lei ha scritto per evitare un futuro di abbandono della Malpensata che, ahimè, molto spesso sembra già scritto.

Conosce il libro “Cronaca di una morte annunciata”? Cerchiamo assieme di non ripercorrere quel destino.

Credo che le parole e i documenti sono necessari, inevitabili (grazie per il suo impegno) ma temo che per la Malpensata non bastino più.

Ci vogliono azioni e sostegno (anche economico) per aiutare i commercianti a restare, per tenere animato il quartiere, magari per renderlo attraente e conveniente ad associazioni sportive, culturali, sociali che devono trovare la propria sede. Acceleriamo ad esempio i tempi della zona 30, facciamo in modo che il quartiere resti vivo: deve ritrovare la propria storia e restare animato, di giorno, di sera, nel parco e nelle strade.

Occorrono segnali concreti, iniziative visibili, aiuti, presenza istituzionale, controlli, iniziative.

 

E’ lì dietro l’angolo l’abbandono di Malpensata, come lei ha giustamente annunciato: ma qualcuno deve fermare questo abbandono, questa desolazione. Altrimenti la profezia si avvera.

 

Mi auguro che la mia testimonianza le sia d’aiuto sia per continuare nel suo impegno, sia per riuscire a cambiare (far cambiare) la strategia di intervento sul quartiere.

 

Cordialmente saluto.

 

Guido Nanni

22 Maggio 2010

Buongiorno Dott. Trotta,

ho avuto l’opportunità di leggere le sue considerazioni e richieste circa la situazione di via Quarenghi e sono sostanzialmente d’accordo con quanto espresso.

Mi permetto di aggiungere una considerazione: per giungere alla situazione attuale nella via ci sono voluti anni di degrado progressivo durante i quali le istituzioni non si sono preoccupate di arginare i fenomeni crescenti, nonostante gli allarmi lanciati dai residenti; oggi occorre passare ad azioni molto più difficoltose di quelle che sarebbero occorse un tempo.

 

Noi della Malpensata segnaliamo da anni il degrado crescente, la mancanza di sicurezza crescente, l’invivibilità crescente del nostro quartiere, ma abbiamo visto gran poco da parte delle istituzioni. Dobbiamo vedere nella situazione di via Quarenghi il nostro futuro? Dovremo conservare le giuste considerazioni contenute nel suo documento per riproporle a riguardo del nostro quartiere? Dobbiamo andarcene anche noi per lasciare il passo a delinquenti e spacciatori?

L’esortazione è quella di non correre sempre a riparare i danni, ma di prevenirli: forse siamo ancora in tempo, purché non si aspetti oltre.

 

Cordiali saluti.

 

Giovanni Gualandris

22 Maggio 2010

Egregi Trotta, Invernizzi, Foppa Pedretti, Carnevali, Guerini e Redazione di Video Bergamo

Mi associo a quanto dice Giovanni Gualandris e aggiungo i miei commenti dopo aver assistito e non essere riuscito ad intervenire al programma 035 Bergamo in onda di ieri sera su Video Bergamo.

Forse per ragioni televisive, Trotta e Invernizzi non siete riusciti a dire esattamente come stanno le cose nel nostro quartiere e avete minimizzato la portata di quanto detto da Fracasi per telefono. E' vero che state collaborando con il Comitato Malpensata, ma anche con grande fatica da parte nostra che vi dobbiamo continuamente sollecitare a costo di sembrare pedanti e ripetitivi.

Per amor di verità Invernizzi avrebbe fatto meglio a non accennare alla presenza dei vigili riferendosi al presidio circoscrizionale. Qui i vigili si vedono sostanzialmente solo quando prelevano e riportano al deposito le vetture di servizio. Invernizzi dovrebbe ricordare bene che nel recente passato, nel bar poco distante (50 mt ?!), sono state accertate presenze di persone legate allo spaccio, ma solo dopo ripetute segnalazioni dei cittadini.

Con una certa fatica avevamo ottenuto la presenza costante, non a tutte le ore si intende, di una coppia di vigili che percorressero a piedi le zone del quartiere e del camper a presidio del piazzale Malpensata il sabato pomeriggio. Per quanto possa sembrare una azione poco spettacolare, questa portava i seguenti benefici:

    Visibilità della presenza dell'ordine pubblico

    Maggiore tranquillità per i cittadini e i gestori dei negozi che sanno su chi poter contare in caso di necessità

    Conoscenza diretta delle dinamiche e delle necessità del quartiere

Doveva essere un punto di partenza, invece è ormai un anno che non vediamo nemmeno questo.

   

Spingere tutti i residenti (italiani doc e non) a vivere il proprio quartiere con serenità ridurrebbe i sospetti verso gli altri favorendo l'integrazione invece di rafforzare blocchi contrapposti e poco permeabili. Sintomatico è ritenere che organizzare il 'rosario' aumenti la vivibilità del quartiere, in realtà mi sembra che tenda ad escludere i diversi per religione. Con questo non intendo sostenere che si debba rinunciarvi, al contrario devono essere poste in campo anche altre iniziative diverse.

Quindi ha senso la telefonata della telespettatrice che domanda "ma come abbiamo fatto a non accorgerci e ad arrivare a questa situazione in via quarenghi?"

Se via Quarenghi è la dimostrazione di dove si va a finire, la Malpensata mostra da dove si è partiti.

Ci affidiamo alla vostra capacità, intelligenza e onestà

 

Cordiali saluti
Manlio Vassalli

 

 

martedì 17 novembre 2009

Oggetto: Il nostro Quartiere

 Buongiorno Presidente Trotta. 

Aggiungo anche io una considerazione sul nostro quartiere, su come lo vedo oggi e come mi piacerebbe vederlo domani.

Per non essere ridondante, non illustro gli aspetti di sicurezza e di "vivibilità" che già sono evidenti a tutti e illustrati in modo specifico da altre email.

Penso all'identità del nostro quartiere, che da anni è soffocata, inibita e strapazzata: personalmente faccio fatica a capire in che quartiere vivo, sempre più anonimo, vuoto, inconsistente, abbandonato. Altri quartieri di Bergamo sono ben più vivaci, sanno animare la vita sociale e culturale, riescono ad aggregare la comunità attorno ad attività specifiche, per i giovani, gli anziani, le donne che lavorano ecc. Quartieri e amministrazioni (non solo oratori) che con continuità promuovono iniziative culturali, musicali, sportive, artistiche, commerciali, sociali. Che sviluppano servizi, pianificano, organizzano, intervengono.Che sanno trovare i finanziamenti, che attirano l'interesse delle persone per vivere il quartiere. Insomma, quartieri e amministrazioni che sono presenti nel tessuto sociale, che esistono. In questo modo sanno dare un "senso civile" al quartiere, una identità sociale. 

 E in Malpensata cosa c'è?

Mi sembra che non esiste un progetto sociale e culturale complessivo (o forse c'è ma è talmente nascosto che è come se non esistesse!): non si sa che quartiere si vuole e non si fa nulla per organizzarlo e gestirlo. Non esiste nulla, nè di giorno nè di sera, nè durante la settimana nè durante i week end, nulla per i ragazzi nè per altre fasce di età. Il vuoto pneumatico assoluto.

Con la conseguenza che il nostro quartiere è senza spina dorsale, un quartiere in balia di tutti, terra di nessuno, sottoposto ad attacchi selvaggi sul territorio, sul tessuto sociale, sui giovani, sulle famiglie: forse si vuole questa identità per il nostro quartiere?

 Caro Presidente Trotta, l'ammiro per le responsabilità che si è voluto assumere e la sostengo nel suo impegno.

Purchè questa responsabilità non venga delegata ad assemblee, che rischiano di essere specchietti per le allodole e che ben poco hanno a che fare con progettualità, pianificazione, interventi.

Dall'amministrazione e dal suo ruolo personalmente mi aspetto una regia concreta e l'ottenimento di risultati immediati che aprano prospettive future per la vita del nostro quartiere.

L'impegno che dimostra e la sua disponibilità, che apprezzo e di cui la ringrazio, ne sono la premessa indispensabile. 

 Cordialmente saluto.

Guido Nanni

Puoi scriverci:
c-malpensata-bg@virgilio.it

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